Ogni giorno migliaia di persone utilizzano Facebook Ads per creare campagne advertising, per questo vengono continuamente introdotte nuove funzionalità per rendere la piattaforma più semplice da utilizzare.
Questo ha avvicinato tantissime persone all’utilizzo di Facebook Ads, aumentando però anche la probabilità di commettere errori che possono compromettere le performance degli account pubblicitari.
In questo articolo vederemo alcuni degli errori più comuni che accadono su Facebook Ads e come possiamo risolverli.
Facebook Ads organizza internamente ogni account in campagne, gruppi di annunci e inserzioni.
Diventa fondamentale quindi creare una struttura efficiente che vada a semplificare e migliorare la gestione degli account.
Perciò ogni campagna dovrebbe concentrarsi su un obiettivo specifico, ad esempio realizzare campagne con obiettivo conversione per ogni step del processo d’acquisto: visualizzazione contenuti, aggiunta al carrello, e acquisto.
Ognuna di queste poi ha bisogno di gruppi di annunci raggruppati per temi specifici, alcuni di questi possono contenere interessi, altri pubblici personalizzati e altri audience lookalike. In questo modo siamo in grado di capire quale pubblico risponde meglio al nostro messaggio.
Dobbiamo però stare attenti a non creare troppi gruppi di annunci, ma sempre un numero proporzionato rispetto al budget che abbiamo a disposizione.
Ogni singolo gruppo per ottimizzarsi al meglio avrà bisogno di totalizzare 50 eventi di conversione a settimana, perciò più aumentiamo i gruppi di annunci più budget dovremo dedicarli
Come abbiamo appena detto è necessario scegliere un obiettivo specifico per ogni campagna, ma quando ne creiamo una Facebook ci mette davanti a varie possibilità, dalla copertura, alle interazioni, al traffico e alla conversioni.
Quando andiamo a selezionarlo dobbiamo aver ben chiaro qual è l’obiettivo principale della nostra strategia: se siamo un’ecommerce o un’azienda di servizi saremo più interessati a trovare persone che compiano un’azione specifica sul sito web (acquistare o lasciare il contatto), perciò sceglieremo l’obiettivo conversioni.
Se invece il nostro obiettivo è aumentare la brand awarness ci concentreremo più su obiettivi come copertura, interazioni e traffico.
Scegliere un obiettivo non adatto alla nostra strategia rischia di farci interagire con il pubblico sbagliato, peggiorando le performance delle campagne.
Se le tue inserzioni stanno perdendo di efficacia e i tuoi costi stanno aumentalo è perché gli utenti che raggiungi stanno risentendo degli effetti dell’ad fatigue: cioè stanno vedendo la tua inserzione troppe volte.
Quando si verifica questo effetto gli utenti iniziano a ignorare, o peggio a nascondere, il tuo annuncio e perciò le tue campagne perdono di efficacia.
Fortunatamente per contrastare l’ad fatigue è sufficiente sostituire le creatività che presentano la frequenza più alta e i risultati peggiori, in questo modo gli utenti vedranno un’inserzione nuova, e tu avrai opportunità in più per testare diversi tipi di creatività e capire cosa funziona e cosa no.
È buona prassi, infatti, utilizzare diversi tipi di creatività allo stesso tempo, così da poter vedere quello che funziona e replicarlo migliorandolo sempre di più.
Un altro modo per ridurre l’ad fatigue però è quello di cambiare pubblico, in modo da trovare nuovi utenti ai quali mostrare i tuoi annunci con le performance migliori.
Quando facciamo advertising è fondamentale tracciare in modo accurato cosa accade sul sito web una volta che l’utente clicca su un annuncio.
Se ci limitiamo a utilizzare obiettivi che mantengono l’utente sulla piattaforma, come interazioni o copertura, Facebook traccerà automaticamente i risultati delle nostre campagne.
Ma se sponsorizziamo un ecommerce o un sito di lead generation dobbiamo essere sicuri di tracciare ogni azione che accade sul sito web dopo che l’utente ha cliccato su un annuncio.
Perciò diventa essenziale installare il codice pixel sul nostro sito in modo da tracciare ogni azione eseguita dall’utente, come visualizzazioni di prodotti, aggiunte al carrello, acquisti e contatti.
Sfortunatamente questo è diventato molto pi complicato dopo l’introduzione di iOS 14 del GDPR, che limitano i dati a disposizione delle piattaforme.
Per ovviare a queste limitazioni possiamo ricorrere alle conversioni API di Facebook, che ci consentono di spostare il tracciamento dal sito al server, offrendoci un tracciamento più preciso.
Un’altra cosa che possiamo fare è quella di associare parametri UTM specifici alle nostre inserzioni in modo da avere un report da confrontare con Facebook Ads in Google Analytics
Tramite Facebook Ads è possibile raggiungere un’audience composta da miliardi di persone, targettizzare il pubblico sbagliato è un errore che può capitare molto spesso e può avere effetti devastanti sulla nostra strategia di advertising.
Diventa fondamentale quindi testare pubblici diversi per trovare quello giusto per il nostro business sul quale concentrare i nostri sforzi.
Ad esempio possiamo testare interessi diversi, creare pubblici lookalike o pubblici personalizzati a seconda di come gli utenti hanno interagito col nostro sito o con i nostri canali social.
L’obiettivo delle tue inserzioni su Facebook non è quello di mostrarle agli utenti che raggiungi, ma quello di spingerli a compiereun’azione sul tuo sito, che sia un acquisto o la generazione di un lead, perciò diventa essenziale la pagina verso la quale gli indirizzi.
Raramente l’home page del tuo sito sarà la scelta ideale, perché è troppo generale. Se i tuoi annunci puntano alla vendita di un prodotto o un servizio indirizza direttamente gli utenti sulle pagine prodotto o realizza landing page specifiche dove spieghi nel dettaglio il tuo prodotto o servizio.
Questo facilita gli utenti nella ricerca d’informaizoni e li porta esattamente su quello a cui sono interessati migliorando le performance delle tue campagne.
Questi sono alcuni degli errori più frequenti che puoi fare quando realizzi campagne su Facebook Ads, perciò ricorda sempre di: